Governo Lombardo, il Pd verso il referendum

PALERMO – Sono 5.011 le firme raccolte da alcuni dirigenti del Pd a sostegno della richiesta di referendum col quale si intende chiedere alla base democratica di esprimersi sull’appoggio del Partito Democratico al governo regionale di Raffaele Lombardo. Le firme sono state presentate questa mattina nella sede regionale a Palermo da alcuni dei promotori, appartenenti a varie anime del Pd, tra cui i senatori Enzo Bianco e Vladimiro Crisafulli, i deputati regionali Bernardo Mattarella, Miguel Donegani e Giacomo Di Benedetto,  i parlamentari Angelo Capodicasa, Giovanni Burtone e Tonino Russo.
All’Assemblea regionale del partito, in programma il 3 aprile, i referendari chiederanno di stabilire la data per la consultazione che, secondo il senatore Enzo Bianco, potrebbe svolgersi già il prossimo mese di maggio.
Il referendum ha l’obiettivo di dare voce alla base”. Dice il deputato gelese, Miguel Donegani.
“Vuole essere – spiega Bianco – un contributo al partito per fare chiarezza. In questa fase non ci siamo posti il problema del dopo-governo Lombardo nel caso di vittoria del no all’appoggio, quella sarà una scelta politica.
Infatti, secondo Angelo Capodicasa, ex presidente della Regione Siciliana “Se adesso si chiedesse a ognuno dei promotori del referendum quale ricetta proponga ci si renderebbe conto che le idee sono diverse”.
Ad esprimesi saranno chiamati gli elettori del Pd che hanno partecipato alle primarie. Il quesito che verrà sottoposto ai simpatizzanti democratici è: “Condividi la permanenza del Partito Democratico nella maggioranza che sostiene il governo Lombardo?”. Referendum analoghi si sono già svolti – come ricordato da Giovanni Burtone – a Gela, a Caltagirone e ad Enna, “con esiti schiaccianti contro il sostegno del partito al governo Lombardo”.
“Abbiamo raccolto 5.011 firme, il 10 per cento degli iscritti, una cifra ben al di sopra di quella richiesta dal regolamento, che prevede il quorum del 5 per cento”, ha detto il deputato nazionale Tonino Russo. “Il gruppo dirigente del Pd – prosegue – è stato legittimato dalla base che aveva votato una linea inequivocabile, per un’opzione di alternativa”.
“Lavoro per l’unità del partito mantenendo aperto il confronto con tutti e ovviamente anche con chi oggi ha formalizzato, con spirito costruttivo, la presentazione delle firme per la richiesta del referendum”. Replica il segretario regionale del Pd in Sicilia, Giuseppe Lupo.
“L’Assemblea del Pd che si terrà ad aprile – aggiunge Lupo – sarà certamente l’occasione per valutare la complessa situazione politica regionale”. Per il segretario regionale “C’è una richiesta forte di unità che emerge dalla base del partito, che tutti abbiamo il dovere di ascoltare con l’impegno di trovare una sintesi tra le idee di tutti per dare forza alla politica riformista del partito, per cambiare la Sicilia”.
Cosa accadrà adesso nel Pd siciliano? Le acque sono parecchio agitate. Pensare che non accadrà nulla fino all’Assemblea Regionale del 3 aprile sembra irrealistico. si aspettano intanto le mosse del Governatore Lombardo che dal congresso dell’Mpa, lancerà novità che avranno certamente conseguenze su tutto il panorama politico regionale. C’è chi ripropone l’idea di creare il Pd Sicilia, federato con il Pd nazionale.

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