Licata, “Il sindaco che governa dal confino” su RepubblicaTv

Approda finalmente sui media nazionali il paradossale caso di Licata. Ci siamo occupati di questo incredibile caso in più di una occasione. A seguito di una vicenda di tangenti il sindaco, Angelo Graci, è stato arrestato lo scorso novembre. Successivamente rimesso in libertà, gli è stato fatto divieto di dimora in città. Da allora amministra dalla vicina località balneare di San Leone. La vicenda è piuttosto curiosa, e sarebbe da ridere se non presentasse indiscutibili problemi di etica pubblica e non comportasse risvolti drammatici per i cittadini, privati del sindaco e del Consiglio Comunale, che si è dimesso in massa.
Attilio Bolzoni, approfondisce tutti questi aspetti della vicenda, con un bel pezzo su Repubblica, ed ha realizzato un video che presto andrà in onda su RepubblicaTv, facendo parlare i protagonisti diretti. Non il sindaco, che si rifiuta di aprirgli la porta dal suo confino. Parlano il vice sindaco, nonostante la notte insonne trascorsa a causa di un’arancina. Parla l’assessore Paolo Licata, cognato del sindaco. Parla il messo comunale, costretto a fare decine di chilometri al giorno, per raggiungere il sindaco dal suo esilio, per fargli firmare gli atti, anche quelli di ordinaria amministrazione.
Parla uno dei tanti assessori “stranieri”. Perché il sindaco, non riuscendo più a trovare concittadini disposti a seguirlo in questa sua avventura, è stato costretto ad andare nelle città vicine per arruolare assessori e vice sindaci. Il vice sindaco, per esempio, Peppe Arnone, leader di una formazione autonomista, viene da Favara. Da qualche settimana ha assunto il ruolo di vice sindaco vicario. Grazie a lui il sindaco ha trovato casa: l’appartamento da cui amministra le sorti dei suoi concittadini lontani è di proprietà suocera del fratello. “Paga regolarmente l’affitto” ci tiene a precisare Arnone.
La pubblicazione, con tanto rilievo, di questo reportage ha provocato sgomento in chi non conosceva, e non poteva immaginare che potesse esistere una situazione simile e vergogna in tanti licatesi, soprattutto quelli che vivono lontani dalla loro città d’origine e che si vedono associati ad un simile paradossale episodio. Su internet si moltiplicano i commenti e sta prendendo piede l’idea di organizzare un “No Graci Day”. Anche se nei mesi scorsi più di un tentativo di organizzare manifestazioni simili, sia da parte dei partiti, che di associazioni è naufragato.

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