Migrazioni, fondazione Xenagos: “Il clandestino italiano il più caro del mondo”

CATANIA – Si è svolto ieri a Catania, presso il Palazzo della Cultura, il convegno “Migrazioni e asilo dopo l’emergenza umanitaria”, promosso dalla Fondazione Xenagos in collaborazione con la Fondazione Migrantes e l’European Migration Network.
“Obiettivo raggiunto del convegno – afferma il presidente della Fondazione Xenagos Orazio Micalizzi – era quello di fare una riflessione sul sistema dell’accoglienza e sul problema della gestione delle richieste d’asilo, con particolare riferimento alla situazione dei circa 28.000 profughi subsahariani giunti dalla Libia, in seguito all’emergenza Nordafrica”.
“A circa sei mesi dal convegno Fermata Piemonte che già poneva la questione, l’80% delle domande d’asilo – ha ricordato Riccardo Clerici dell’Unhcr – ha avuto esito negativo generando una situazione già critica e potenzialmente esplosiva e dimostrando una carenza di visione complessiva del problema”.
“Il clandestino italiano – ha aggiunto Salvatore Ippolito, presidente del comitato scientifico della Fondazione Xenagos – è il più caro del mondo; a conti fatti un anno di accoglienza costa circa 20 mila euro pro capite, sembra quantomeno una contraddizione spendere una cifra così importante per poi consegnare un foglio di via che si traduce automaticamente in clandestinità”.
All’incontro hanno partecipato anche Raffaele Stancanelli, sindaco di Catania, e Andrea Stuppini del Comitato tecnico delle Regioni che, nel suo intervento, ha suggerito di “non basare più l’accoglienza semplicemente sulla volontà del singolo Comune, soggetto a rapido e probabile cambiamento, ma utilizzare il concetto del “burdensharing” suddividendo la gestione, costi e responsabilità in quote per ogni Regione”.
Presenti anche il giornalista Guido Rampoldi, Franco Pittau coordinatore del dossier Caritas/Migrantes ,Olga Marotti dell’Unar, Giuseppe Bea della CNA e Osama Al Saghir, componente dell’Assemblea costituente tunisina.
Il convegno ha anche preparato il campo a un prossimo incontro che si svolgerà a Torino il 27 Maggio che avrà l’obiettivo di mettere sul tavolo una proposta che completi il sistema attuale di accoglienza, valorizzando la filiera di servizi che si è generata in seguito all’emergenza Nordafrica, che in Piemonte vede protagonisti attivi Confcooperative Piemonte, il Sermig, la Croce Rossa Italiana, Connecting People, l’Anci, il mondo del volontariato e gli istituti religiosi.


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