L’intervista a Repubblica di Beppe Lumia avrà sorpreso qualcuno per uno spirito indipendentista più consono ad altri esponenti politici. Sembra, però, che non si tratti soltanto di un episodio: la strada sarebbe ormai tracciata verso una scissione nel Pd, sulla falsa riga di quanto già avvenuto nel centrodestra con la nascita del Pdl Sicilia.
Per Enzo Bianco “la realtà supera la fantasia”, per il senatore democratico “Il Pd deve dire un no forte e chiaro a questo progetto”. Secondo l’ex sindaco di Catania il Pd “non ha nulla a che vedere con chi è disposto a suonare qualunque musica pur di restare a gestire quel potere che è la sola musica che conosce”.
Tonino Russo, sembra non aspettasse altro: “Se a Lumia il Pd sta stretto, può anche fare altre scelte. Sicuramente, di fronte a certe sue posizioni, molti eviteremmo imbarazzo e lui potrebbe, più facilmente e senza altre intempestive peripezie, trovare qualche altro fan per questo suo recente e inaspettato autonomismo”. Per Russo “non è sparando contro il proprio partito che Lumia può sperare di distrarre l’attenzione da una realtà sotto gli occhi di tutti: il Lombardo-ter è fallito e il Pd non può più continuare a essere né opposizione, né governo, trovandosi nella scivolosa situazione di non essere né carne né pesce”.
Seguono con molta attenzione quanto sta avvenendo nel Pd guardano Raffaele Lombardo ed il Pdl Sicilia. Ieri si sarebbe svolto un vertice nella residenza estiva di Gianfranco Miccichè per dire no definitivamente alla proposta del Pd di governo tecnico. Oltre a Miccihè e Lombardo al summit avrebbero preso parte gli altri fondatori del Pdl Sicilia, Dore Misuraca e Pippo Scalia (ex segretario regionale di An). La linea emersa sarebbe un no netto alla proposta del Pd di un governo tecnico. Non ci saranno cambiamenti negli equilibri politici in giunta: a meno che… A meno che un pezzo del Pd non proceda allo strappo dal partito nazionale per fondare una succursale siciliana. In caso contrario si andrà avanti con l’attuale formula, con il sostegno esterno del Partito democratico.
Ma questo strappo sembra ormai prossino. Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all’Ars, e Lumia chiamano a raccolta le loro truppe. Per i due “Un Pd autonomo e federato a quello nazionale è la prospettiva, per costruire un partito radicato nella società e nei territori, capace di mettere al primo posto gli interessi dei siciliani, con una visione moderna e innovativa della Regione”. Sabato il capogruppo del Pd ed il senatore incontreranno a Palermo parlamentari e dirigenti territoriali per valutare le iniziative da assumere rispetto alle riforme ancora da fare alla Regione e sulle modalità di attuazione di quelle già approvate dal parlamento siciliano”.
Il segretario regionale, Giuseppe Lupo, è tranciante nell’escludere ogni possibile scenario indipendedista: “Il Pd è un partito federato. Per questo il Partito Democratico siciliano valorizzerà l’autonomia ma non sarà mai indipendente dal partito nazionale al quale intende dare il proprio contributo”.