Presadiretta, rivolta all’Ars per le parole di Cascio

PALERMO – Palazzo dei Normanni è ancora scosso dalla trasmissione di RaiTre Presadiretta, andata in onda domenica scorsa. La colpa, per una volta, non è dei giornalisti, più o meno comunisti, sempre pronti ad additare al popolo “La casta” ed i suoi insopportabili privilegi. A suscitare scandalo, tra maggioranza e opposizione, sono state le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Assemblea Regionale, Francesco Cascio. “Quando sono diventato presidente dell’Assembleaha detto Cascio – ho tolto le auto blu a tutti i presidenti delle commissioni, dopo di che ho preso i libri dei carburanti, assieme al mio capo di gabinetto, e abbiamo fatto una media dei consumi con i chilometri fatti. Può consumare una macchina un litro per 300 metri? Normale che c’é la cresta, no?”.
Il primo ad avanzare critiche al Presidente dell’Ars, è stato, intervenendo stamattina a Sala d’Ercole, Giovanni Panepinto, deputato del Partito Democratico. “Ho scoperto – ha detto – che in questo palazzo si ruba benzina, ci sono 90 accattoni. Non so se gli altri 89 deputati hanno coraggio per resistere a quello che è stato detto in trasmissione, io no. L’unica proprietà di cui dispongo nei registri immobiliari è la mia dignità, non posso consentire che il mio presidente mi additi come ladro di benzina”. Rivolgendosi poi al segretario generale lo ha invitato a “mandare gli atti alla Procura”.
“Sono d’accordo con l’indignazione manifestata in aula dal collega del Pd Panepinto, credo che Cascio sia un problema per il Pdl”. Ha detto il capogruppo del Pid Toto Cordaro. Il capogruppo dell’Udc, Giulia Adamo, si dice “allibita”. Per Mario Parlagreco (Udc): “Ha anche usato un linguaggio terrificante. È lui – prosegue – quello che gestisce di fatto l’Assemblea. Non può usare quello che succede strumentalmente. Perché non veniva in aula a dire queste cose?”.

Aggiornamento: Le scuse di Cascio

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