Ragusa, I Banchi: un’intensa ed originale esperienza di gusto

Nel cuore del barocco di Ragusa Ibla, a poche decine di metri dal ristorante Duomo, Ciccio Sultano ha dato vita ad una esperienza gastronomica, inedita in Sicilia, che offre un diverso punto di vista sulla qualità e l’eccellenza gastronomica.
Nei bassi di Palazzo Diquattro ha trovato sede I Banchi, la cucina è affidata all’Executive chef Giuseppe Cannistrà, uno dei due sous chef di Sultano.
Lontano dal formalismo del ristorante due stelle Michelin, qui Ciccio Sultano si può sbizzarrire, divertire, provando, sperimentando, in formule originali, i grandi classici della gastronomia siciliana e proponendo numerosi ingredienti in svariate proposte.
I Banchi, come nelle intenzioni, è una giostra gioiosa del cibo, con un approccio ludico all’alimentazione e alla cucina in un contesto assolutamente ricreativo, dove si può sperimentare ed esaltare l’aspetto gioioso del cibo.
Alcuni tavoli sono disposti all’esterno, dove per lunghi periodi dell’anno si può sorseggiare un long drink, bere un bicchiere di vino o pranzare, godendosi il sole siciliano.
Il bancone all’ingresso è una tentazione a cui è difficile resistere: la panetteria in cui fanno bella mostra numerosi formati di pane realizzati grazie ad esclusivi mix di farine di grani antichi ed alla sapiente arte bianca sublimata da Sultano in questa nuova esperienza.
Qui trova posto uno Sfincione da urlo, morbido, goloso, saporito, unto al punto giusto: da solo vale la visita. A seguire, il banco della pasticceria e quello della salumeria, dove fanno bella mostra salumi e formaggi di produttori siciliani. Ma non possono certo mancare le Scacce ragusane e le pizze.
Sulla parete opposta scaffali generosamente riempiti di prodotti esclusivi, selezionati da Ciccio Sultano e produzioni nazionali di grande pregio.
E poi ancora il bancone da bar, perché I Banchi è tante cose: bar, bistrot, boutique, pasticceria, panificio, bottega, caffè.
Se si riesce a resistere alla tentazione di addentare qualcuna delle specialità esposte ci si può accomodare ai tavoli in una delle salette del ristorante.
L’architetto Fabrizio Foti ed il grafico Carlo Scribano hanno fatto di questo locale un posto accogliente che sprigiona una contagiosa energia positiva.
Le proposte degustazione sono due, da 5 o 9 portate che prendono i nomi dai grani antichi: Rossello o Biancolilla, con proposte ancora più smart a pranzo, a soli 30,00 euro ma senza nessuna concessione sulla qualità delle materie prime e sulla presentazione dei piatti.
La carta dei vini offre un’ampia scelta, soprattutto vini siciliani e del territorio, con una intera pagina dedicata all’Etna, numerose referenze italiane e straniere, qualche chicca anche alla mescita.
Arriva subito un “sacchetto” del pane, con 4 formati, più i grissini, da accompagnare con olio Pianogrillo, che insieme emanano un intenso profumo di Sicilia.
Nonostante l’impostazione sia da Bistrot, arrivano una sfilza di piatti creativi, da fare invidia a numerosi ristoranti raffinati di alta cucina.

Il benvenuto è un pesce spada affumicato, con melone giallo. Ovazione: affumicatura leggera, piatto ben equilibrato.
Tanti i piatti proposti nel percorso dedicato al mare. Si può cominciare con i crudi: Ostrica con sorbetto di acqua di mare oppure uno Scampo, servito con il suo corallo; Gambero rosso, ricotta e caviale.
Tra gli altri piatti presenti in menu: Zuppa di cicerchie, gambero bianco e polvere di olive; Insalata di mare con tre consistenze di limone: gelatina, purè, crema; Spaghetti allo scoglio, con lenticchie nere e una salsa allo scoglio.
L’arancina al ragù, con la A perché è fimmina, è servita con una fonduta di Ragusano D.O.P.: panatura croccante, frittura asciutta.
Fra i secondi: Maialino Nero dei Nebrodi con la sua salsa, purè e lenticchie nere: un piatto di terra goloso, succulento. Ma si può ordinare anche Carne al barbecue, un Fritto misto di pesce.
Il barbecue è quello di Paolo Parisi, il pollo è quello di AIA Gaia, altro esperimento ben riuscito dello chef Sultano.
Per i dolci c’è l’imbarazzo della scelta: Cannoli, Cassata, il Ricottamisù, dove il mascarpone ha lasciato il posto alla ricotta. Inoltre, è possibile ordinare una porzione di tutto quello che avete visto all’ingresso nel banco della pasticceria. E poi ci sono le granite, dove su tutte trionfa la granita di mandorla Pizzuta d’Avola.
Quella dei Banchi non è una cucina qualsiasi: è veloce ma non sbrigativa; semplice ma non banale; Ciccio Sultano la definisce “educata”. La sua impronta è facilmente percepibile, come si fa notare sempre più l’esecuzione e la cura esemplare dello chef Peppe Cannistrà. Ogni dettaglio emana una cura maniacale ispirata dall’obiettivo di rendere felici gli ospiti.
La grande tradizione culinaria isolana viene rivista con mano moderna e resa accessibile in un formato che la nobilita senza ingessarla nell’alta ristorazione, rendendola accessibile tutti ed in ogni momento della giornata, riportandola così nella quotidianità.
Viene subito voglia di tornare, ma ci si può portare a casa un souvenir di questa intensa originale esperienza di gusto.
Sono tante le produzioni siciliane selezionate e firmate Sultano da portare a casa: olive, capperi, salse. Ultimo arrivato il kit per preparare a casa la pasta Turiddu. Gli ingredienti: Salsa turiddu, pasta, olio evo, mollica atturrata, capperi, peperoncino e basilico sono contenuti in una valigetta di cartone ideata da Carlo Scribano e Copystudio. » Francesco Lauricella
30 novembre 2017


I Banchi
Via Orfanotrofio, 39 Ragusa
Telefono: 0932 655000
Chiuso il giovedì
ibanchiragusa.it

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