Record storici

Diego Cammarata

Palermo e la Sicilia, stanno attraversando una fase fra le peggiori della loro storia. Le criticità ataviche hanno raggiunto livelli insopportabili a causa della crisi economica e finanziaria che qui, più che altrove, ha colpito gravemente i ceti più bassi. Stabilire di chi siano le responsabilità è un discorso troppo lungo da affrontare qui. Da qualche giorno si è scatenato un curioso ed avvincente per stabilire record – negativi – storici fra i vari Governi.
A dare fuoco alle polveri è stato il sindaco di Palermo, che ha accusato il Governatore Lombardo di guidare “il peggiore governo regionale mai visto nella storia della Sicilia. Lombardo e il suo Governo hanno soltanto fatto male a questa terra sia con le azioni che con le omissioni”.
Il sindaco di Palermo non ha risparmiato critiche al suo ex mentore, Gianfranco Miccichè, che, a suo dire, sostiene “questo governo per garantire la propria visibilità politica” per Cammarata si tratta di “un delitto e un omicidio del partito di cui è stato fondatore”. Con miccichè ormai il sindaco è in “netta contrapposizione politica. È mia convinzione – sottolinea – che Micciché stia prendendo una strada incompatibile con la visione politica del Pdl: lo dimostra l’alleanza con il Pd al governo regionale”.
In difesa dei due sono intervenuti i fedelissimi di Miccichè e Lombardo. Secondo Giulia Adamo, capogruppo del Pdl Sicilia, Cammarata è “il peggior sindaco dall’Unità d’Italia a oggi”. Si spinge oltre Francesco Musotto, capogruppo dell’Mopa all’Ars, per l’ex presidente della Provincia di Palermo Cammarata è “il peggior sindaco di sempre”.
Ancora più ingeneroso il giudizio di Raffaele Lombardo “Finirei sputtanato se Cammarata parlasse bene di me. Permettetemi di ignorarlo. Non me ne occupo e non mi scalfisce”. In attesa che stabiliscano fra di loro, chi sia il peggiore e rispetto a quale arco temporale è sicuro che un record storico lo hanno sicuramente stabilito: non si erano mai visto alleati politici, che si sono presentati insieme a tutte le elezioni, e che insieme sostengono il Governo nazionale offendere rispettivamente l’uno il lavoro dell’altro.

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