“Il Governo garantisca la tutela della casa di Pirandello”. Lo dice Angelo Capodicasa, parlamentare del Pd, che ha presentato un’interpellanza alla Camera dei Deputati per chiedere al ministro dei Beni Culturali un intervento straordinario al fine di tutelare la casa romana dello scrittore agrigentino.
“A causa del taglio dei fondi per la Cultura, decisa dal governo Berlusconi, – aggiunge il parlamentare democratico – il patrimonio contenuto nella casa di Pirandello rischia di subire gravi danni. L’istituto di studi pirandelliani, che gestisce la casa del premio Nobel, ha a disposizione soltanto fondi sufficienti per garantire l’apertura della casa a scrittori e studiosi”.
La casa, che è visitabile soltanto la mattina dal lunedì al venerdì, contiene foto e lettere di Marta Abba, disegni e quadretti del drammaturgo, duemila libri ricchi di postille, chiose o dediche di altri scrittori.
Il budget attuale dell’Istituto di studi pirandelliani, nato nel 1962 dopo la donazione fatta allo Stato dai figli Fausto, Lietta e Stefano, ammonta a poco più di trentamila euro l’anno, divisi più o meno equamente tra Ministero, Regione e Comune. Poca cosa se si pensa che ci sono da tenere aperti al pubblico il soggiorno che fungeva da studio con la preziosissima biblioteca del drammaturgo, ma anche il letto dove il premio Nobel per la Letteratura morì il 10 dicembre 1936, poco ore dopo aver lavorato al finale dei Giganti della montagna.
“È urgente – continua Capodicasa – trovare i fondo per restaurare tutto il materiale e per rendere possibile la scansione e digitalizzazione del materiale dei manoscritti, dei copioni e del vasto epistolario dello scrittore”.
“Alcuni documenti di grande valore storico, tra cui i manoscritti a inchiostro dell’Enrico IV e de Il berretto a sonagli si stanno rovinando e l’Istituto pirandelliano non dispone dei fondi per restaurarle. Mi auguro – conclude il deputato Pd – che il ministro Bondi trovi risorse straordinarie per tutelare e valorizzarla casa di Pirandello”.
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