Cautela e buon senso

NUCLEARE – La moratoria per un anno sul nucleare approvata stamattina dal Consiglio dei Ministri sarà formalizzata attraverso l’adozione di “un’apposita disposizione legislativa nell’ambito di un provvedimento a carattere d’urgenza”. Lo ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, nel corso del Question time, alla Camera dei Deputati.
Per un anno le procedure riguardanti la localizzazione e la realizzazione di centrali nucleari sul territorio italiano saranno sospese.
Per effetto immediato della moratoria, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero dell’Ambiente “non procederanno all’adozione degli atti necessari alla realizzazione degli impianti nucleari, a cominciare dalla predisposizione del documento programmatico sulla strategia nucleare”.
Restano confermati il deposito nazionale per lo stoccaggio e il ruolo dell’Agenzia per la Sicurezza Nucleare, quale organo competente per lo studio e la programmazione delle politiche riguardanti la sicurezza nucleare.
“La moratoria di un anno sul nucleare è una decisione di buon senso, di cautela, di rispetto per la preoccupazione dei cittadini di fronte a eventi straordinari che hanno suscitato grande inquietudine nell’opinione pubblica”. Lo dice Stefania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente, commentando la decisione del Governo.
“Abbiamo inoltre sempre sostenuto – prosegue il Ministro – che sarebbe sbagliato assumere decisioni sul nucleare, in un senso o nell’altro, sull’onda dell’emotività comprensibilmente innescata dall’incidente in Giappone. Da qui la scelta di dare al Governo ed al paese una pausa di riflessione, un anno di moratoria nel corso del quale sarà possibile avere piena e completa informazione sull’incidente di Fukushima, piena consapevolezza dei livelli di sicurezza negli impianti esistenti ed in quelli che vengono realizzati oggi con le tecnologie più moderne. Alla luce di questo quadro di riferimento e superata l’emergenza di queste settimane, sarà possibile, crediamo, assumere in maniera più attenta e serena ogni decisione”.
Nelle dichiarazioni della Prestigiacomo sembrerebbe confermata la “via d’uscita soft” che il Ministro suggeriva per cercare di limitare i danni elettorali che il centrodestra potrebbe subire dalla scelta nuclearista.

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