Guida Michelin 2018: oltre le stelle c’è di più

Guida Michelin 2018: oltre le stelle c’è di più

Nonostante l’attenzione di tutti gli appassionati e addetti ai lavori sia concentrata sugli stellati, in realtà rappresentano una piccola parte della fotografia della ristorazione italiana realizzata dalla Guida Michelin 2018, presentata ieri a Parma.
Dei 2.700 ristoranti selezionati dai temuti ispettori che hanno percorso le strade d’Italia alla ricerca dei migliori indirizzi gli stellati sono soltanto 356. Soltanto si fa per dire, visto che grazie a questo numero l’Italia è il secondo Paese al mondo per ristoranti stellati.
Fra i ristoranti suggeriti, ben 2.086 sono individuati dal simbolo del piatto che indica una buona cucina, qualità dei prodotti, competenza dello chef; 504 propongono un pasto completo a meno di 25 €; 258 sono ristoranti Bib Gourmand, individuabili dalla faccina sorridente dell’Omino Michelin che si lecca i baffi: indica un ristorante che propone una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 32 € (35 € nelle città capoluogo e nelle località turistiche importanti).
Le regioni con più ristoranti Bib Gourmand sono: Emilia Romagna (33), Piemonte (29) e Lombardia 28. In Sicilia sono soltanto sette.
La Guida Michelin nacque in Francia nel 1900. Era un piccolo libretto, voluto dai fratelli Édouard e André Michelin, i fondatori della Michelin, per aiutare gli automobilisti francesi alle prese con un viaggio che, allora, era spesso avventuroso. Conteneva informazioni pratiche (dove fare rifornimento, dove trovare un’officina, dove cambiare i pneumatici) e indicazioni su dove mangiare e dove trovare un hotel, magari con il riscaldamento.
I rigorosi criteri di selezione, applicati in modo omogeneo in 28 paesi, rendono la Guida Michelin un riferimento nel campo della ristorazione. In Italia, la prima edizione della Guida Michelin è del 1956. Gli ispettori Michelin operano in modo anonimo seguendo una consolidata metodologia in tutto il mondo e pagano il conto al ristorante, valutando esclusivamente la qualità della cucina in base a cinque criteri definiti da Michelin: qualità dei prodotti, gusto e abilità nella preparazione dei piatti e nella combinazione dei sapori, cucina rivelatrice della personalità dello chef, rapporto qualità/prezzo e continuità nel tempo e nel menu. Questi criteri sono rispettati dagli ispettori Michelin in Italia, in Giappone come in Cina e negli Stati Uniti. Ne consegue che la qualità di un ristorante identificato con una stella o con gli altri simboli è la stessa a Firenze e a New York, così come dev’essere equiparabile la qualità di un ristorante una stella a Napoli e a Londra.
Oggi la Guida Michelin è un poderoso volume, in vendita da oggi, ma non è solo cartacea. Tutti i ristoranti della Guida Michelin Italia si trovano anche nella app Michelin Ristoranti, scaricabile gratuitamente per iOS e Android.
Molto ricco di informazioni è il sito www.guida.michelin.it, che funziona come motore di ricerca della Guida Michelin Italia, e permette di scegliere un ristorante secondo gusti, occasioni, budget.
A ogni ristorante corrisponde una descrizione dettagliata, con contenuti esclusivi sui ristoranti stellati e gli chef.
Inoltre, il sito contiene una sezione editoriale in cui si trovano ristoranti, novità in anteprima e itinerari suggestivi segnalati dagli ispettori durante il loro continuo, ma sempre nuovo, “Viaggio in Italia”.
Oggi il viaggio non è più avventuroso acne se chi consulta la Guida Michelin è animato da uno spirito di esplorazione alla ricerca delle migliori esperienze che il territorio offre. » Francesco Lauricella
1t novembre 2017


Bib Gourmand SICILIA
Osteria Ex Panificio – Agrigento
Me Cumpari Turiddu – Catania
La Sirena – Messina
Trattoria da Angelo Sinagra (Messina)
Palazzaccio – Castelbuono (Palermo)
Nangalarruni – Castelbuono (Palermo)
Andrea – Sapori Montani – Palazzolo Acreide (Siracusa)

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